MALLA YUDDHA
The Ancient Indian Wrestling
The fighting, body to body, that unites taken, throws, levers and which is intended to subdue the opponent on the ground has very ancient origin.
The term “wrestling” derives from the Old English: wræstlunge,(Gym) but is often called Greco-Roman fight.
Leggendare are the fights that are narrated in the history and mythology, details of wrestling scenes are found in caves dating 15,000 B.C. also in wall paintings in Egyptian and Babylonians tombs; They are narrated by Homer during the Trojan War in the Iliad, in the ancient Indian Mahabharata and in the Sumerian epic of Gilgamesh.
In many parts of the world is possible to find variations of style of wrestling, in India the traditional wrestling called pehlwani and in its more traditional pure style: Malla-Yuddha. (from sanskrit Malla: athlete and Yuddha: Battle, fight, war)
The Guru Hanuman Akhara is one of the most important centers for the training of champions in this discipline and is named by the great international champion and coach "Guru" Vijay Pal, 1901 known as Guru Hanuman. Now workouts and training are leading by another great master: Maha Singh Rao.
Athletes train in a center without comfort, in conditions very distant from our own modern western gym that bring out Olympic champions.
The strenuous physical exercise, with outdated equipment and means that seem to us far away, strengthen the wrestlers, who are preparing to fight in a ring of clay,(arena or Akhara) wearing only a loincloth.
The wrestlers begin each session by flattening the floor of the ring, an act that is both resistance training and an exercise in self-discipline and concentration, but like everything in India is a gesture full of sacredness and respect. Prepared the arena is turned on the 'incense and blessed and purified the field by offering prayers to the patron deity of the gym, usually Hanuman (the Monkey God warrior of the Ramayana) and Guru. Start at this point a grueling fight melee in the clay, with outlets and levers the two bodies becoming one, hair and sweaty bodies are covered with clay, almost to not make them see and breathe, muscle tension It is an extreme limit and the meeting goes on till the complete submission of the opponent.
This fight is probably, in all its variants, the most 'ancient method of unarmed combat used by humans. In this way, in times that over have ended wars, it established the supremacy and decided the fates of entire peoples; when the battles were too long and no winners, they were left to challenge two valiant men, alone, unarmed and entered in the space of land that separated the two armies, who silently stopped to watch the progress of history.
La lotta corpo a corpo che unisce prese, lanci, leve e che ha lo scopo di sottomettere a terra l’avversario è di origina antichissima. Il termine wrestling deriva dall’inglese antico: wræstlunge, ma spesso viene chiamata lotta greco romana.
Leggendare sono le lotte che vengono narrate nella storia e nella mitologia, dettagli di scene di wrestling vengono trovate in grotte datati 15000 anni e in dipinti murali nelle tombe egizie e babilonesi; sono narrate da Omero durante la guerra di Troia nell’Iliade, nell’antico Mahabarata indiano e nella sumera epopea di Gilgamesh.
In molte parti del mondo si possono trovare delle varianti di wrestling, in India la lotta tradizionale si chiama Pehlwani e nel suo stile tradizionale piu’ puro Malla-Yuddha, retaggio della sua classe guerriera gli Kshatriya
La Guru Hanuman Akhara è uno dei piu’ importanti centri per la formazione dei campioni di questa disciplina e prende il nome dal Grande campione internazionale e allenatore “Guru” Vijay Pal, 1901 conosciuto come Guru Hanuman. Ora gli allenamenti e la formazione sono guidati da un altro grande maestro Maha Singh Rao.
Gli atleti si allenano in un centro privo di comfort, in condizioni davvero lontanissime da una nostra moderna palestra occidentale che sforna campioni olimpici.
I duri esercizi fisici, con attrezzi datati e mezzi che sembrano a noi lontani, temprano i lottatori, che si preparano a combattere in un ring di argilla (arena – Akhara) con addosso solo un perizoma.
I Lottatori iniziano ogni sessione appiattendo il suolo del ring, un atto che è sia un allenamento di resistenza, sia un esercizio di autodisciplina e concentrazione, ma come ogni cosa in India è un gesto pieno di sacralità e rispetto.
Preparata l’arena viene acceso l’ incenso e benedetto e purificato il campo offrendo preghiere alla divinità protettrice della palestra, solitamente Hanuman (il Dio Scimmia guerriero del Ramayana) e al Guru.
Inizia a questo punto una stremante lotta corpo a corpo nell’argilla, con le prese e leve i due corpi si avvolgono diventandone uno, i capelli e i corpi sudati si ricoprono di argilla, fino quasi a non farli vedere e respirare, la tensione dei muscoli è allo stremo e l’incontro va avanti fino alla completa sottomissione dell’avversario.
Questa lotta è probabilmente, nelle sue varianti, il piu’ antico metodo di combattimento senza armi usato dagli esseri umani. E’ così, che nel corso del tempo si sono concluse guerre, stabilita la supremazia e decisi destini di interi popoli; quando le battaglie si facevano troppo lunghe e senza vincitori, si lasciavano sfidare due uomini valorosi, soli, e a mani nude entravano nello spazio di terra che separava i due eserciti, che nel silenzio si fermavano a guardare l’andamento della storia.